Alla Villa Comunale (grazie a Teramo Nostra) e in Toscana le commemorazioni del sacrificio di Bandini, medaglia d’oro al valor civile, che pilotava il Canadair precipitato in Versilia
TERAMO – E’ sempre vivo il ricordo del comandante pilota teramano Stefano Bandini e del suo gesto eroico compiuto il 18 marzo del 2005 in Toscana, che sacrificò la sua vita per evitare di finire su una casa di cura a Vittoria Apuana, dirigendo in una zona sicura il suo Canadair che stava precipitando dopo aver toccato il cavi dell’alta tensione in un intervento antincendio di Protezione civile.
A ricordare soprattutto alle generazioni future, a quei ragazzi che 19 anni anni fa non erano ancora nati o che hanno da poco compiuto la maggiore età, come Stefano a 38 anni preferì morire che tentare di salvarsi per assicurare quello a cui si era votato, la protezione e la sicurezza degli altri, ci ha pensato ancora una volta l’associazione Teramo Nostra che assieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, con il suo presidente Piero Chiarini, ha organizzato la sobria cerimonia alla Villa Comunale. Nel parco cittadino intitolato all’eroe teramano, il ricordo di Stefano rivive ogni anno, alla presenza del fratello Andrea e del papà Livio e purtroppo di un manipolo ormai di persone.
Stefano, cui il presidente della Repubblica nell’ottobre successivo conferì la medaglia d’oro al valor civile, era impegnato nell’operazione di spegnimento di un incendio quando il Canadair che pilotava intercettò i cavi dell’alta tensione, che inspiegabilmente portavano corrente elettrica, nonostante si sapesse che era in corso un sorvolo di Protezione civile. Il velivolo in fiamme fu pilotato da Bandini e dal co-pilota Claudio Rosseti, 44enne di Siena, verso il mare, nella speranza di un ammaraggio di fortuna che il Canadair poteva affrontare senza gravi conseguenze: non ce la fecero a raggiungerlo e, consapevoli di questo durante la caduta in quota, scelsero di deviare verso un fazzoletto di campagna tra le case per evitare una strage.
Teramo non lo dimenticherà mai, così come non lo dimenticano le comunità di Seravezza e di Vittoria Apuana, dove questa mattina si sono svolte altre due cerimonie in contemporanea con Teramo: la prima si è tenuta in municipio a Seravezza, con una commemorazione presso il cippo al primo piano del palazzo, dove sono stati recentemente trasferiti gli attestati delle medaglie d’oro al valor civile conferite ai due piloti-eroi e la scultura di Franz Sartori, donata dal critico d’arte Lodovico Gierut.
Il secondo appuntamento ha avuto come teatro piazza Henry Moore a Vittoria Apuana dove c’è il monumento che ricorda il loro sacrificio. È qui che le due amministrazioni comunali, alla presenza di forze dell’ordine e associazioni hanno celebrato la commemorazione di quel grande gesto d’eroismo.